Sgorbie e scalpelli per edilizia e falegnameria: guida alla scelta
Cominciamo col dire che gli strumenti da lavoro non sono tutti uguali e tutti adatti ad ogni uso, e sgorbie e scalpelli non fanno eccezione.
La prima, grande differenza è che pur avendo in generale lo stesso utilizzo, cioè quello di incidere, scalfire o intagliare, si differenziano tra di loro per la tipologia della lama che è dritta per lo scalpello e solitamente arrotondata o a "V" per la sgorbia.
In falegnameria le sgorbie vengono molto utilizzate, anche perché si riesce a dare forme artistiche, curve, concave o convesse anche molto complesse con il minimo sforzo. Basta solo una mano ferma e un mazzuolo, oltre ovviamente ad una lama di ottima qualità e ben affilata.
Gli scalpelli per muratori e piastrellisti, invece, hanno bisogno di avere una lama più solida e resistente, in quanto vengono utilizzati su materiali molto più duri del legno. Molto adatti allo scopo sono gli scalpelli Muller, con lama in acciaio al cromo vanadio, che possono vantare una grande resistenza alla deformazione e all'usura. E' preferibile optare su lame riaffilabili, che permettono di avere sgorbie e scalpelli sempre al massimo delle prestazioni. Per un uso su pietre e marmi, danno ottime prestazioni gli scalpelli al widia, cioè con riporto in un metallo molto resistente, che garantisce la realizzazione di ottimi scalpelli per marmo: il suo nome, infatti, deriva dal tedesco Wie Diamant (come diamante).