Quadri di distribuzione: alcune cose da sapere
Oltre alla dichiarazione di conformità alle norme europee (solitamente si trovano i marchi IEC 60439-1, EN 60439-1, CEI EN 60439-1, CEI 17-13/1), all'interno della confezione il quadro elettrico deve avere tutti i disegni, le descrizioni degli stessi, i collaudi e anche gli schemi di collegamento così da indicare l'esatto utilizzo. Tutte queste informazioni devono essere presenti sulla targa che viene apposta all'esterno del quadro (è bene specificare che il dimmer non è considerato un quadro di distribuzione elettrica e quindi non richiede tutti questi documenti e l'apposizione della targa).
A volte capita che, durante l'acquisto, alcuni di questi elementi non vengano consegnati oppure, in casi limite, si richieda adirittura un sovrapprezzo: questo non è legale e quindi rifiutatevi e non vergognatevi di cambiare negoziante.
Ma come si sceglie un quadro elettrico? Prima di tutto bisogna capire bene l'utilizzo che se ne deve fare e questa non è un'operazione banale. Vanno infatti calcolati i carichi effettivi e bisogna proporzionare i vari componenti di protezione ai quali vogliamo collegarci. Se il quadro deve essere posto all'aperto bisogna che il prodotto sia sufficientemente isolato: solitamente questi sono i quadri elettrici da cantiere che possono resistere anche molto tempo (si parla di anni) soggetti agli agenti atmosferici senza diminuire il grado di sicurezza. I quadri con prese a spina devono avere interruttori differenziali con corrente di intervento che non deve superare i 30 mA.
Se avete installato un dispositivo di protezione generale che previene i danni dovuti dalle sovraccorenti, non sarà necessario proteggere le singole prese dal sovraccarico. Ci sono diverse prove alle quali sottoporre il quadro elettrico (limiti di sovratemperatura, tenuta al cortocircuito, grado di protezione,...): per avere tutte le informazioni vi raccomandiamo di approfondire l'argomento con professionisti nel settore.