Gli articoli enologici e per l’imbottigliamento sono diventati sempre più evoluti dal momento che sempre più persone si dedicano alla produzione di uno dei prodotti più antichi del mondo: il vino. Ma come fare per conservarlo al meglio e per imbottigliarlo in modo comodo e veloce, senza rovinarlo?
Dopo il riposo in botte o nelle damigiane, la prima cosa a cui pensare è dove riporlo. Certo le bottiglie sono di solito la cosa più comoda dal momento che sono leggere e di facile usabilità. Le bottiglie più comuni sono le Renane (solitamente per il vino bianco) e le Bordolesi (per il vino rosso).
Per i vini bianchi, di solito, si usano bottiglie più affusolate (chiamate Renane) mentre quelle per i rossi hanno la famosa forma a bolla che durante il versamento nel bicchiere forma un deflusso del vino permettendogli di ossigenarsi prima di essere bevuto. Lo spumante, invece, viene di solito imbottigliato in bottiglie più larghe, adatte a non rovinare il perlage che rende questi vini così gradevoli in bocca.
Fondamentale, comunque, è che le bottiglie siano sempre di vetro scuro così che la luce non possa rovinarne il contenuto e perfettamente deterse: per questo, oltre agli scovoli lavadamigiana e lavabottiglie, si possono utilizzare anche comodi lavabottiglie idraulici che, con la forza dell’acqua introdotta a pressione, eliminano anche le piccole incrostazioni ancora presenti (per l’asciugatura, poi, ci sono scolabottiglie appositi a rostro, con moduli sovrapponibili).
Quando si imbottiglia, bisogna ricordarsi di limitare l’inglobamento di ossigeno nel vino (che ne altererebbe il processo di ossidazione) e di non agitarlo. Inoltre, non bisogna mai lasciare troppo spazio tra tappo e bottiglia (deve rimanere infatti solo lo spazio necessario alla naturale dilatazione del liquido) e di non effettuare l’imbottigliamento in presenza di vento o di spifferi. Per fare questo, il mercato degli articoli enologici offre diversi modelli di riempibottiglie che possono avere una o due canne a seconda delle necessità. Questi riempibottiglie sono efficaci, riempiono la bottiglia fino al livello ottimale e non lasciano che il vino coli per terra.
Una volta imbottigliato bisogna cercare di tappare le bottiglie immediatamente così che entri meno ossigeno possibile. Per sveltire questa pratica si possono usare tappi a corona, ricordandosi però di mettere il sottotappo per mantenere l’ermeticità. Ma, per chi volesse, ci sono anche tappi in plastica (lisci, rigati, a strappo e a martello rigato), tappi in sughero paraffinati oppure i classici tappi in sughero. Questi, prima dell’utilizzo, devono essere perfettamente asciutti e sani, sterilizzati e ammorbiditi per poter aderire bene al collo della bottiglia.
Per i vini frizzanti, si raccomanda l’uso delle gabbiette che aiutano il tappo a rimanere nella giusta posizione. Per riporre le bottiglie tappate, le cantinette sovrapponibili in politene sono ideali poiché possono essere incolonnate a seconda delle necessità.