Il compostaggio sfrutta i processi naturali di decomposizione dei materiali organici. L’unica differenza, rispetto a quanto avviene nella lettiera del bosco, sono i tempi fisiologici che con il compostaggio vengono accelerati grazie all’utilizzo di opportune pratiche ed accorgimenti.
In poche parole, lo scopo del compostaggio è quello di attivare in modo naturale il processo decompositivo e di ottenere in breve tempo un terriccio ricco di humus e quindi particolarmente fertile. Anche il compostaggio domestico risulterà più comprensibile dopo la lettura attenta di queste semplici informazioni.
Il compostaggio ha però alcune regole importanti, soprattutto riguardo al materiale da inserire nel compost. Rifiuti dell’orto e del giardino (cascami, steli, foglie, etc…) e rifiuti di cucina (scarti vegetali, bucce, fondi di caffè, etc…) sono l’ideale mentre sono assolutamente vietati la plastica e i materiali contenti plastica, oggetti con parti in metallo, vetro, legno verniciato, calcinacci, tessuti e tutto quanto non è biodegradabile.
C’è inoltre una terza categoria di materiali che si possono utilizzare per il compostaggio ma che non è particolarmente consigliata per diverse ragioni. Questi sono le ossa, pelli e legno non sminuzzati (troppo lenti nella decomposizione), carta e cartone (per via degli inchiostri e anche dell’estetica del giardino che verrebbe rovinata dai pezzi di carta), i tessuti di fibre naturali e soprattutto la lana (oltre ai coloranti che spesso non sono naturali, questi sono lenti a decomporsi), resti di carne, pesce e cibi cotti (questi attirano nel bidone di compostaggio topi, insetti e altri animali indesiderati), bucce di agrumi, resti di piante con parassiti (questi potrebbero danneggiare l’equilibrio naturale che regola il compostaggio).
Per incominciare l’attività di compostaggio si può scegliere tra cumuli e compostiere. Ovviamente le seconde sono ideali soprattutto per chi ha a disposizione uno spazio ridotto. Le compostiere commerciali possono essere acquistate con diversi modelli anche se le forme sono di solito a cilindro, esagono o quadrato. Alcune compostiere sono coibentate per trattenere meglio il calore nella fase di fermentazione. Altre sono chiuse sul fondo per evitare che entrino ratti o animali non desiderati. Tutti i modelli di compostiere, comunque, hanno un coperchio superiore dove inserire il materiale per il compostaggio e un’apertura inferiore per prelevare il compost una volta diventato maturo.
Come dicevamo prima, una regola del compostaggio è riuscire ad ottenere del buon terriccio in tempi brevi. Per questo motivo, ovvero per ridurre e regolare i tempi di decomposizione, si utilizzano i così detti attivatori per il compostaggio. Questi possono essere organici oppure specificatamente prodotti e acquistabili in comode confezioni.
Per quanto riguarda gli attivatori organici, questi aiutano sia a riequilibrare la composizione in nutrienti dei rifiuti che a rendere più ricca la dotazione di elementi fertilizzanti nel compost. Ovviamente il loro utilizzo richiede esperienza e conoscenza, elementi che diventano meno incisivi se la scelta ricade sugli attivatori che si trovano in commercio. Questi, oltre ad evitare la formazione di cattivi odori, attivano, promuovono e regolano l’attività dei microrganismi. Il loro utilizzo è molto semplice perché basta introdurre nel compost la dose consigliata prestando attenzione al tipo di compostaggio che si intende trasformare (le possibilità sono due: materiale dell’orto e del giardino oppure i rifiuti domestici biodegradabili sia liquidi che solidi). Gli attivatori per compostaggio già preconfezionati sono indubbiamente la scelta ideale per chi si avvicina per la prima volta a questa pratica oppure per chi, pur amando la natura, ha spesso troppo poco tempo per approfondire la conoscenza di una pratica semplice ma delicata come quella del compostaggio.