Non si può parlare di casseforti se non partendo dall’aspetto della sicurezza.
Innanzi tutto si deve distinguere se il cliente richiede basso o alto grado di sicurezza, anti-scasso o ignifuga, certificata o meno. In base a queste domande, il rivenditore è già in grado di capire la tipologia di prodotto più adatta a risolvere le esigenze del cliente che, normalmente, richiede una cassaforte.
Quindi, posto che il cliente vuole un prodotto che risponda a certi requisiti di sicurezza, bisogna fare attenzione alla certificazione che accompagna il prodotto: VDS, VDMA, EN e relativi gradi per quanto riguarda prodotti di sicurezza anti-effrazione e UL, KS, NT per quanto riguarda la certificazione ignifuga.
Un’azienda certificata ISO può mandare a testare le casseforti presso il laboratorio pertinente, che svolgerà le indagini adeguate.
Per quanto riguarda l’aspetto sicurezza nel settore casseforti dobbiamo distinguere i prodotti per tipo di utenza, ovvero tra quelli destinati al mercato domestico e quelli per l’uso professionale. Questa divisione è motivata dalla elevata differenza tecnica, costruttiva ed economica che separa le due tipologie di prodotti.
Al momento sono in vigore due normative, che si differenziano per validità territoriale e per tipologie di prodotti. La norma UNI 10868:2000 ha validità in ambito italiano e fa riferimento alle casseforti per uso domestico. In ambito europeo la normativa di riferimento è la EN 1143-1, già in vigore da qualche anno, utilizzata per certificare le casseforti professionali, stabilendo i requisiti, le prove e il metodo di classificazione delle stesse. Tale norma sarà presto sostituita dalla EN 14450 in base alla quale, pur essendo in studio, è già stato costruito qualche prodotto.
Il grado di sicurezza è determinato da un valore da 0 a 6 dove 6 è il massimo: per una casa è sufficiente lo 0-1.
Non sono ancora rese ufficiali a livello europeo le norme che classificano le casseforti in base al loro grado di sicurezza.
Per molte aziende è importante ideare un prodotto che sia il più vicino possibile alle esigenze del cliente e che tenga costantemente conto delle diverse modalità di furto e di scasso da contrastare, che cambiano col mutare della criminalità.
Le aziende, inoltre, sottolineano che attualmente in Italia la certificazione è volontaria.
Nota: By Ferramenta & Casalinghi
Di Anna Tonet