Le chiavi di manovra appartengono ad un settore molto vasto di utilizzo. Ognuna di loro, infatti, è studiata appositamente per dare la massima performance all’interno di determinate attività. Ma vediamone alcune, dedicate ai lavori più specifici.
La chiave di manovra più comune è quella a forchetta che può presentare una o entrambe le estremità dotate di un’apertura a U (forchetta semplice o doppia): nel secondo caso, se le aperture sono uguali, queste avranno però un'inclinazione diversa. Se una delle estremità è formata da un anello, allora avremo la chiave combinata.
Ci sono poi le chiavi di manovra che devono il nome alla loro forma come quelle a Z o a T. Le prime sono delle chiavi a doppio anello poligonale e hanno la caratteristica di essere piegate, appunto, a forma di zeta. La chiave a T (per capirci, quella con cui si estraggono le candele delle automobili) ha appunto questa forma: alla fine del terminale di manovra c’è una bussola che permette un utilizzo più semplice, anche in lavorazioni attuate in piccoli spazi (la chiave a croce è praticamente una chiave a T con l’intersezione uguale su tutti i bracci).
Una chiave di manovra molto utilizzata è il così detto ‘cricchetto’: questo è un meccanismo che permette di serrare quando l’utensile è usato in senso orario ma di restare libero se girato in senso opposto. Questo meccanismo può essere cambiato attraverso una piccola leva (senso orario libero, senso antiorario serraggio). Questo tipo di chiave di serraggio non deve essere confuso con la chiave dinamometrica. Questa infatti lavora come un cricchetto ma è dotata di un particolare tipo di serraggio a controllo che non permette di andare oltre il momento torcente. Solitamente questa si usa con altri utensili come le bussole (che sono delle chiavi molto resistenti che hanno forma a cilindro con profilo esagonale o comunque poligonale) oppure gli inserti ad anello.
Per ogni attività professionale, poi, ci sono degli utensili che si usano a volte solo per un tipo di lavoro: pensiamo, ad esempio, alle bombole a gas. Per stringere la ghiera esagonale che collega la bombola al riduttore di pressione, c’è la così detta ‘chiave per bombola a gas’ che si riconosce subito dal fatto di avere la forchetta posta su un piano più basso rispetto all’impugnatura.
Dal momento che spesso per portare a termine un lavoro c’è bisogno di più chiavi, Beta offre interessanti ‘pacchetti’ pensati appunto per fornire la massima versatilità. Pensiamo alla serie di chiavi combinate a forchetta che ha al suo interno ben venitsei misure. Oppure la confezione con dodici chiavi maschio esagonali piegate e cromate che vendono vendute in un comodo astuccio in materiale plastico e quindi funzionale e resistente. Ma anche su chiavi più particolari possiamo acquistare dei set decisamente utili: come quello di chiavi esagonali maschio che, grazie alle sue sei misure, permettono una gamma molto ampia di lavori. Ricordiamo che gli utensili Beta sono professionali ma vengono raccomandati anche per il fai da te.