Tra le invenzioni del secolo scorso merita un posto d’onore il silicone. Ne sa qualcosa chi lavora nel campo dell’edilizia, per l’uso che se ne fa in particolar modo per le finiture murali e per l’incollaggio di serramenti.
I siliconi esistono in varie tipologie, acetici, acrilici o neutri: la scelta deve essere fatta in base al tipo di sigillatura necessaria e alla rapidità di indurimento. Inoltre, ad esempio, non tutti sono adatti per resistere ad alte temperature o per sigillare vasche e acquari.
A volte, per alcune lavorazioni particolari quali il fissaggio di telai o tegole o l’insonorizzazione, o il tamponamento di interstizi tra tubi passanti e pareti è più utile utilizzare la schiuma poliuretanica. Nella versione polimerizzata non è nociva per la salute, un particolare di grande importanza per chi ogni giorno si trova a contatto con questo tipo di prodotti. La schiuma può essere applicata sia manualmente sia con una pratica pistola che regola direzione e intensità.
Infatti succede spesso che molti tendono ad utilizzare i prodotti a base di silicone in abbondanza, nell’errata convinzione che con una maggiore quantità di prodotto si ottenga un risultato migliore. Questo è sbagliato, in primo luogo perché utilizzando siliconi o schiume di qualità, adatte al tipo di lavoro, gli sprechi non servono e poi perché togliere l’eccesso per ripulire la zona trattata diventa una fatica in più non necessaria. Molto meglio, quindi, utilizzare una piccola quantità e poi, nel caso, rifinire il lavoro andando a coprire buchi o le parti che si sono tralasciate e in cui l’aderenza non è totale. Una pistola per silicone di qualità, magari oleodinamica, permetterà un'estrusione facilitata, precisa e priva di sbavature.