Fino a poco tempo fa, lo stucco era solo di un tipo e con quello si facevano, più o meno bene, tutti i lavori di riempimento di crepe e fessure. All’oggi invece i tipi di stucco sono molti e devono essere scelti in base al materiale su cui si va ad intervenire.
Uno dei tipi di stucco più comuni è il così detto stucco in polvere. Questo è estremamente versatile dal momento che va bene sia per esterni che per interni. Anche il suo campo di applicazione è vasto perché spazia dai muri alle mensole e piastrelle in marmo, legno o ceramica. La temperatura ideale per utilizzarlo varia dai 10 ai 30 gradi con un tasso di umidità non superiore al 70%. Una volta diluito (ricordatevi di aggiungere l’acqua un po’ alla volta e mescolare bene fino ad ottenere un impasto capace di sostenere il peso della cazzuola) è importante aspettare circa dieci minuti prima di stenderlo. La lavorabilità di questo tipo di stucco è notevole e anche la sua durata nel tempo: lo stucco in polvere va scelto in base al materiale sul quale deve essere applicato.
Lo stucco per il legno, invece, non deve essere diluito: si acquista in lattina o in tubetto e appare come una pasta cremosa. Non ha odore ed è facile da usare. Questo si può avere già del colore del legno desiderato (noce, mogano, bianco, etc…) ma, se serve, si possono unire più colori così da ottenere quello giusto. Solitamente lo stucco per il legno viene usato per restauro di oggetti, porte e finestre. Indicato è anche per il ripristino dei parquet, anche se per quest’ultimo ci sono prodotti studiati appositamente.
Un tipo di stucco che pochi conoscono è quello per il marmo che esiste solido, liquido o semisolido. Se il primo è un po’ più difficile da maneggiare, quello liquido e semisolido sono ottimali: una volta essiccati, poi, diventano molto resistenti e si possono lavorare con gli stessi attrezzi utilizzati, appunto, per il marmo. Il suo utilizzo varia dalla posa o dalla riparazione di pietra naturale alle ceramiche. Anche scalini, statue o oggetti da giardino possono godere dei vantaggi dati da questo prodotto. I colori sono diversi ma possono essere creati ex novo unendo più tonalità.
Esiste poi lo stucco per vetroresina (per nautica) che elimina graffi, scheggiature, ammaccature e può riparare buchi di piccole dimensioni. Questo ha il vantaggio di avere una consistenza facile da lavorare ma lo svantaggio di asciugare molto velocemente obbligando a lavorazioni veloci e a preparazioni solo in piccole quantità.
Per il cartongesso lo stucco può essere sia in pasta che in polvere: anche questo è facile da lavorare e serve per preparare le superfici per essere pitturate, otturare piccoli fori e ripristinare le linee di unione e le rientranze dovuti a chiodi o viti di fissaggio dei pannelli. Se quello in polvere ha la controindicazione di essiccarsi molto velocemente, quello in pasta è oggettivamente più costoso.
Come ultimo esempio portiamo lo stucco per il ferro (metallo) che altro non è che uno stucco bicomponente tixotropico a base di resine poliestere: questo dona penetrabilità, alto potere riempitivo con la possibilità di essere lavorato su superfici inclinate e anche verticali.