Semplice, per calibrare correttamente l'acqua necessaria ad ogni singola pianta, mantenendo il terreno perfettamente irrigato ma senza sprechi. Realizzare un impianto a goccia è veramente molto semplice. Prima di tutto è importante studiare a tavolino quante linee di irrigazione saranno necessarie, in base alle diverse tipologie di piante presenti (vedi tabella).
Normalmente negli impianti residenziali più semplici una o due linee sono sufficienti per garantire il giusto apporto di acqua ad ogni pianta, diversamente negli impianti più complessi si renderà utile utilizzare anche 4, 6 o più linee di irrigazione per soddisfare le diverse richieste di apporto d'acqua.
Chi si occupa di gestire accuratamente l'apertura e la chiusura dell'impianto nella singola o nelle diverse linee di irrigazione è il programmatore di irrigazione, il cuore dell'intero impianto. Durata e frequenza di irrigazione vengono gestite dal programmatore, in base alle diverse esigenze impostabili in fase di realizzazione o successivamente.
Dal programmatore l'acqua passa attraverso i tubi di mandata principali, ai tubi capillari fino ai gocciolatori e ai microirrigatori, che garantiscono il costante e preciso apporto d'acqua per ogni pianta o terreno. Tutto quì, facile da pensare e semplice da realizzare!
Un impianto di irrigazione a goccia permette di risparmiare tempo ma soprattutto il bene più prezioso: l'acqua. Rispetto ai sitemi di irrigazione tradizionali, la pressione richiesta in un impianto a goccia è inferiore, ma poter stabilire frequenza e durata di irrigazione in base alla tipologia di pianta e di terreno (argilloso, sabbioso, etc.) è senza ombra di dubbio un vantaggio fondamentale in termini di risparmio.
Inoltre irrigare troppo o troppo poco può provocare seri danni alle piante, danni che possono essere evitati con un semplice impianto di irrigazione a goccia, che si occupa di getire le giuste dosi d'acqua in base alla pianta, al terreno e alla stagione (quindi al clima).
Questo genere di impianti possono venire utilizzati per l'irrigazione delle diverse piante sul terrazzo, ognuna con le proprie esigenze, oppure per le diverse coltivazioni dell'orto, diversificando l'apporto d'acqua necessario per ogni coltura. Ad esempio la pianta del pomodoro non gradisce ristagni d'acqua che potrebbero causare dei funghi e l'insalata apprezza di gran lunga un'irrigazione molto delicata a pioggia. Anche in giardino un impianto a goccia o di microirrigazione è la soluzione più indicata per soddisfare le esigenze di ogni singola pianta o area verde.
Che cosa serve per realizzare un impianto a goccia "fai da te"?
Quindi, per la realizzazione di un valido impianto di irrigazione a goccia, possiamo iniziare selezionando il programmatore più idoneo alla gestione della linea di irrigazione. Se l'impianto è stato progettato con due o più linee di irrigazione si opterà per una centralina in grado di gestirle tutte separatamente.
Il programmatore va installato direttamente sul rubinetto e l'acqua viene convogliata attraverso il tubo di mandata principale (tubo collettore), solitamente un tubo in polietilene da 1/2" (interno 13mm ed esterno 16mm), collegato al programmatore con un comune raccordo rapido portagomma o un raccordo filettato porta tubo.
Con il tubo collettore in polietilene è possibile "tracciare" il percorso più indicato in giardino, nell'orto o in terrazza, attraverso piante e colture diverse. Ad ogni pianta viene collegato il singolo irrigatore o gocciolatore attraverso un tubo capillare più piccolo da 1/4" che viene collegato al tubo collettore di mandata attraverso un adattatore, applicabile facilmente dopo aver effettuato un semplice foro sul tubo in corrispondenza di ogni derivazione prevista. Al piccolo tubo capillare è possibile applicare un rubinetto di linea per avere il massimo controllo dell'acqua su ogni derivazione.
E' possibile collegare i gocciolatori direttamente al tubo collettore oppure al tubo capillare per portarli proprio a ridosso delle piante da irrigare, obbligando il tubo capillare a seguire il percorso corretto tramite le apposite astine (picchetti).
La scelta del gocciolatore è legata al tipo di irrigazione che si intende ottenere per la singola pianta o gruppo di piante. Per lunghe derivazioni, dove il numero di gocciolatori diventa importante, è possibile installare un gocciolatore autocompensante per garantire un'erogazione costante d'acqua da inizio a fine linea.
Per bagnere zone circolari è possibile optare sull'utilizzo di microirrigatori, installabili direttamente sul tubo collettore oppure sul tubicino capillare, ma è anche possibile montarlo su apposite astine rigide per sollevarlo da terra e rendere quindi il getto più arioso. Sono disponibili microirrigatori in grado di coprire aree circolari di 360 gradi oppure frazioni di 90 o 180 gradi.
Esistono anche microirrigatori con flusso regolabile fino alla chiusura totale, per avere il massimo controllo sulla linea, regolando o interrompendo completamente l'apporto d'acqua. Hanno solitamente una copertura di 360 gradi e possono irrigare anche aree di 50/60 metri quadrati.
La manutenzione di un impianto a goccia risulta inoltre priva di particolari problematiche, anche se è consigliabile, a fine stagione, una pulizia sotto acqua corrente di gocciolatori ed irrigatori, per avere la certezza di ritrovarli in perfette condizioni per la primavera successiva. Crediamo sia superfluo sottolineare che è anche opportuno scollegare il programmatore dalla presa rubinetto, togliere le batterie e riporlo in un ambiente interno per preservarlo dalle rigide temperature del periodo invernale.
Di seguito qualche esempio pratico, per realizzare un impianto in terrazza o in serra, dal tradizionale impianto completamente manuale ai più automatizzati impianti a goccia o di micro-irrigazione per orto e per giardino.
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