L'acqua contiene una grande concentrazione di minerali come calcio, magnesio o ferro le cui concentrazioni per litro determinano la “durezza”. Il componente principale presente nell'acqua è il carbonato di calcio. Quando l'acqua dura e calcarea evapora e la superficie con la quale è stata in contatto si asciuga si formano dei depositi di carbonato di calcio più comunemente conosciuti come calcare. Più questi sali sono concentrati, più l'acqua è dura e più tenderà a lasciare depositi di calcare. Se bevuta ha un sapore sgradevole ed al contatto, lascia una sensazione di pelle secca che "tira".
Il calcare si presenta come una patina dura e solida. E' ben visibile ad esempio sui sanitari, lavelli della cucina, sul fondo del bollitore, tra i fori del ferro da stiro da dove fuoriesce il vapore o quelli delle doccette, ma si deposita anche nelle tubazioni e sulle parti non visibili degli elettrodomestici che lavorano utilizzando l'acqua, compromettendo il buon funzionamento. E' il caso ad esempio delle lavatrici, lavastoviglie, caldaie dei ferri da stiro e macchine del caffè.
Il calcare non è dannoso per la salute, altrimenti non potremmo bere l'acqua del rubinetto! Lo è invece per tutte le superfici sulle quali si deposita perchè ne causa un rapido deterioramento. In particolare nel caso degli elettrodomestici agisce anche come limitatore di energia: interferendo con il normale trasferimento di calore al liquido, portando l'elettrodomestico a consumare più energia e a guastarsi più rapidamente a causa del surriscaldamento.
Come si forma il calcare
All'inizio il calcare forma solo una patina sottile e a mano a mano che si deposita si ispessisce sempre più fino a formare delle incrostazioni gessose vere e proprie, biancastre e molto dure. La formazione del calcare crea notevoli problemi all'afflusso d'acqua e alle superfici dei materiali intaccati, fino a compromettere il normale funzionamento di apparecchiature e sanitari. Alcuni esempi:
- i vetri della doccia si opacizzano, le piastrelle e la rubinetteria tendono ad irruvidire
- il ferro da stiro diminuisce la gittata del vapore
- gli ugelli dei miscelatori ostruendosi parzialmente portano a una diminuzione del flusso d'acqua che tende a scorrere più lentamente
- la macchina del caffè diventa meno prestante, l’erogazione è più rumorosa pregiudicando l’aroma e il sapore del caffè
- l’acqua all’interno del bollitore non rimane trasparente per via dei depositi di calcio rilasciati durante l’ebollizione
In sostanza il calcare va eliminato, e non solo per una questione estetica. Vale inoltre il concetto che più si aspetta a rimuoverlo, più calcare si deposita e più la situazione peggiora.
Come si elimina il calcare
La lotta alle incrostazioni calcaree va combattuta su due fronti: prevenzione e rimozione. Per agire sul calcare depositato su piastrelle, vetri, lavelli e rubinetteria è sufficiente utilizzare quotidianamente un comune anticalcare facilmente reperibile in commercio, che toglie il calcare depositato da poco e ne previene la formazione.
Per togliere il calcare duro, ad esempio per liberare gli elettrodomestici dalle incrostazioni più ostinate è preferibile utilizzare un decalcificante perchè è in grado di agire sul calcare più indurito, prodotto da delle vere e proprie stratificazioni formatesi per azione dell’acqua nel corso del tempo. Naturalmente il procedimento di decalcificazione varia in base al tipo di elettrodomestico e per evitare di doverne acquistare di specifici (uno per la macchina da caffè, un altro per la lavastoviglie e un altro ancora per la lavatrice…) si può direttamente optare per un decalcificante universale.
In determinate situazioni è comunque preferibile utilizzare un prodotto specifico, come ad esempio per il trattamento anticalcare delle cassette WC, dove per rimuovere il calcare duro e ostinato e liberare le ostruzioni nella tubatura si impiega uno specifico disincrostante WC che garantisce anche il mantenimento della pulizia della cassetta.
Come eliminare il calcare con metodi naturali
Per chi non ama i prodotti chimici può scegliere una via per così dire più green, utilizzando l'acido citrico in soluzione al 10-15% (al 20% se l'acqua è dura). L'acido citrico si presenta in polvere, inodore e solubile in acqua ed è ottimo per eliminare il calcare dalle superfici in ceramica, vetro e acciaio. E' uno sciogli calcare completamente naturale, che non lascia residui e non danneggia le mani. Agisce per reazione con la parte alcalina dell'incrostazione disolvendola. Essendo un prodotto ecocompatibile, rispetto agli anticalcare tradizionali su base chimica, necessita di più tempo per agire efficacemente.
Un buon risultato, non del tutto green però, può essere ottenuto utilizzando l'acido acetico (il comune aceto di vino o di alcool, indifferentemente). Essendo un po' aggressivo potrebbe danneggiare le parti in gomma degli elettrodomestici o rovinare l'acciaio inossidabile lasciando sulla superficie delle macchie simili alla ruggine (questo accade perchè l'acido acetico è corrosivo sui metalli e stimola la liberazione del nichel, uno dei componenti dell’acciaio INOX). Per le tubature invece è perfetto in abbinata al bicarbonato di sodio. Per liberare le tubature dal deposito di calcare basta versare nello scarico una tazza di bicarbonato di sodio e subito dopo un bicchiere di aceto. La reazione genera una schiuma che tende a fuoriuscire dallo scarico. Si lascia agire per qualche ora (sono sufficienti 3-4 ore) e poi si fa scorrere acqua bollente per ottenere una totale rimozione dei depositi di calcare.
Mai usare un anticalcare ne' chimico né naturale su: marmo, granito, pietra, legno e legno cerato. Su queste superfici delicate è meglio intervenire con delicatezza, pulendo con una spugna umida ben strizzata e insaponata con sapone di marsiglia o detersivo neutro, risciacquando perfettamente.