MATERIALE EDILE COME FONDO DI FISSAGGIO
Questa prima parte riguarda le tipologie e le caratteristiche dei materiali edili oggi in uso. Ogni materiale su cui viene effettuato l'ancoraggio offre specifiche risposte alla trazione o all'espansione; per questo tali caratteristiche risultano determinanti per la scelta del sistema di fissaggio più opportuno in relazione al carico.
IL CALCESTRUZZO
Il calcestruzzo, che ha per legante il cemento, è comunemente diviso in due sottogruppi in relazione al tipo di inerte presente.
Mentre il calcestruzzo cosiddetto "leggero" contiene inerti quali la pomice, l'argilla espansa, lo stiropor, ecc., il calcestruzzo "normale" contiene, a seconda degli usi, ghiaia o inerti "in curva" (cioè pietrisco calibrato in diversi diametri secondo, appunto, la "curva di Fuller").
Quest'ultimo è il calcestruzzo migliore, poichè consente il minor impiego di acqua in rapporto al cemento; garantisce l'assenza di vuoti nel getto, il minimo ritiro durante la maturazione e una eccellente resistenza alla compressione. Il calcestruzzo è un materiale sicuramente ideale per l'ancoraggio. Tuttavia con gli inerti leggeri, che presentano una resistenza alla compressione inferiore al pietrisco, si creano condizioni meno favorevoli.
L'entità della forza portante di un tassello per carichi pesanti (di solito acciaio) dipende quindi dai fattori che concorrono a formare la resistenza del calcestruzzo: tipo di cemento impiegato, tipo di inerti, ecc. Occorre sempre verificare che il calcestruzzo, nel punto in cui si desidera porre l'ancoraggio, non presenti decadimenti fisici - quali fessurazioni o crepe tali da diminuirne la resistenza teorica.
Determinazione della resistenza e compressione del calcestruzzo Le caratteristiche meccaniche del calcestruzzo sono correlabili con la resistenza alla compressione, che viene dedotta da prove di compressione su provini cubici e cilindrici. Lo sviluppo della resistenza del calcestruzzo continua nel tempo in funzione di diversi fattori, fra cui le condizioni ambientali di stagionatura. L'incremento di resistenza ad un anno può arrivare fino a 1,5 volte la resistenza relativa a 28 giorni di maturazione.
La resistenza è misurata con prove normalizzate su provini standard. I valori riportati nella letteratura tecnica Fischer sono riferiti a prove secondo UNI 6132-72 su provini cubici di lato 150 mm secondo UNI 6130, e sono espressi in N/mm².
LE MURATURE
Le murature tradizionali sono composte da mattoni e malta. Specie nei vecchi fabbricati, è sempre preferibile l'ancoraggio al mattone, poichè la sua resistenza alla compressione è quasi sempre superiore a quella della malta.
Ricordiamo che nel corso delle varie epoche e secondo le usanze regionali, la malta può essere composta da innumerevoli leganti e inerti. E' bene quindi accertarsi della sua consistenza reale prima di utilizzarla come punto di ancoraggio.
Esistono ovviamente altri tipi di murature; quelle moderne cosiddette "a tamponamento" che si trovano spesso nei condomini, per i quali vale il dato di resistenza del materiale impiegato.
Per le murature in pietra, che si trovano nelle costruzioni più antiche, risulta difficile dare a priori un esatto valore di resistenza alla compressione, in quanto è determinante il tipo di pietra impiegata. Normalmente la pietra è comunque un ottimo materiale per l'ancoraggio. Poichè i mattoni in laterizio sono tuttavia il materiale più utilizzato nelle murature, diamo di seguito alcune indicazioni sulle diverse tipologie impiegate.
Materiali pieni in laterizio normale Non presentando cavità di alcun tipo, questi materiali sono molto adatti al fissaggio con tasselli. Si tenga presente che anche i mattoni con percentuale di vuoto - ad esempio fori - inferiori al 15% sono da considerarsi del tipo pieno. |
|
Materiali forati in laterizio normale Anche se spesso sono prodotti con materiali sufficientemente resistenti alla compressione, i mattoni "forati" presentano delle cavità che limitano di fatto i carichi impegnativi... a meno che l'ancoraggio non sia fatto con tasselli speciali, come ad esempio quelli che superano o riempiono la cavità. |
|
Materiali pieni in laterizio alleggerito Questi materiali presentano il più delle volte una scarsa resistenza alla compressione e hanno moltissimi pori. Non sono quindi adatti per carichi pesanti; tuttavia, con l'impiego dei tasselli speciali con una grande superficie di espansione si possono ottonere fissaggi ottimali di carichi leggeri/medi. |
|
Materiali forati in laterizio alleggerito Questi materiali accentuano la scarsa resistenza alla compressione già vista per il tipo pieno. Si consiglia di prestare molta attenzione alla scelta del tassello, privilegiando ad esempio tasselli con lunghe zone di espansione oppure ancoraggi a rete con l'impiego di resine e sempre per carichi leggeri. |
|
Pannelli e lastre Il terzo gruppo fondamentale comprende materiali edili a pareti sottili che, tra l'altro, presentano spesso una scarsa stabilità (ad es. pannelli di cartongesso, gesso fibroso: pannelli di masonite, pannelli di fibre dure, compensato ecc.). In questo caso bisogna scegliere tasselli che si ancorino quasi sempre direttamente nella cavità sul retro del pannello. Questi tasselli solitamente vengono chiamati tasselli per pareti vuote. |
|
Nota: By Fischer Italia